Sarcofago egizio al Museo Winckelmann di Trieste


Sarcofago egizio al Museo Winckelmann di Trieste

Si è concluso il paziente e delicato lavoro di restauro sull’antico sarcofago egizio del Museo Winckelmann condotto dai restauratori della Ditta Nicola Restauri nel loro laboratorio di Aramengo in provincia di Asti, realizzato nell’ambito del progetto “Opera Tua” di Coop Alleanza 3.0 in collaborazione con Fondaco Italia, società attiva nella valorizzazione dei beni culturali.
L’evento di restituzione del capolavoro è avvenuto alla presenza di Giorgio Rossi, Assessore alla Cultura del Comune di Trieste, Laura Carlini Fanfogna, direttore del Servizio Musei e Biblioteche del Comune di Trieste, Mauro Grion, presidente Area sociale vasta Friuli Venezia Giulia di Coop Alleanza 3.0, Marzia Vidulli, conservatore del Museo d’Antichità J.J.Winckelmann ed Enrico Bressan, presidente di Fondaco Italia.

Dopo che, nello scorso mese di agosto 2018, 1.073 soci della Cooperativa con il 55% dei voti hanno scelto la valorizzazione dei quest’opera d’arte, i lavori di restauro sono stati realizzati con la concreta collaborazione tra la direzione del Museo, il Comune di Trieste e la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio del Friuli Venezia Giulia.

Le caratteristiche del restauro in sintesi
Il restauro ha avuto caratteristiche soprattutto conservative, di pulitura e di presentazione estetica, riducendo al minimo l’impatto degli interventi ottocenteschi subiti soprattutto dal coperchio dal sarcofago. Sono state effettuate alcune indagini diagnostiche, per verificare lo stato interno del legno, e quindi dopo il consolidamento preventivo delle parti di decorazione originale, è seguita la pulitura e integrazione delle lacune minori. Queste operazioni hanno permesso il recupero cromatico con conseguente aumento della leggibilità delle decorazioni originali che erano fino ad ora appena intuibili o totalmente nascoste.
Le sei scene rituali dipinte sui lati della cassa, sono ora riconoscibili senza difficoltà, rievocando la Creazione del Mondo, L’adorazione della barca solare, della tomba e della montagna sacra, e ancora la scena del Tribunale, nella sala della Verità, in cui il defunto doveva giurare la propria innocenza che veniva valutata sulla bilancia davanti al dio Osiride. Infine ha ripreso vita anche la raffigurazione della dea dipinta all’interno della cassa, sul fondo, con il vestito ricoperto dalla reticella magica di protezione.

Il Sarcofago del sacerdote del dio Khonsu di nome Pa-Di-Amon, conservato al centro della grande sala egizia del Civico Museo d’Antichità “J.J. Winckelmann” (già Museo di Storia e Arte) di Trieste, è inseribile nella produzione tebana della XXI dinastia (1070-945 a.C.).

Si tratta della conclusione dell’undicesimo restauro di “Opera tua” il progetto sostenuto da Coop Alleanza 3.0 che si sviluppa tra il Friuli Venezia Giulia e la Sicilia lungo la dorsale adriatica.

Le prossime inaugurazioni riguarderanno il monumento a Raffaello Sanzio (Urbino) – metà giugno, la statua di Santa Lucia presso la chiesa rupestre di Santa Lucia alle Malve (Matera) – fine giugno, la pala di “S. Sebastiano” del Duomo di Modena – fine settembre e la statua della Pietà del Battistero della Basilica di San Marco (Venezia) inizio dicembre.

http://www.ilfriuli.it/articolo/tendenze/sarcofago-egizio-al-museo-winckelmann-di-trieste/13/197581

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