Gli archeologi spagnoli portano alla luce tesori tolemaici e romani ad Al Bahnasa di Minya

Gli archeologi spagnoli hanno fatto una scoperta innovativa di tombe tolemaiche e romane scavate nella roccia, mummie, bare, maschere d’oro e statue di terracotta nella storica città di Al Bahnasa nel governatorato di Minya.

Il team spagnolo dell’Università di Barcellona e dell’Istituto del Vicino Oriente Antico era guidato dagli archeologi Maite Mascort e Esther Pons Miladou.

“La nuova scoperta sta gettando più luce sulla ricca storia della regione, poiché il team ha scoperto una serie di tombe scavate nella roccia risalenti sia al periodo tolemaico [305-30 a.C.] che a quello romano [30 a.C.-641 d.C.], mettendo in mostra pratiche di sepoltura uniche ed espressioni artistiche dell’epoca”, ha affermato il segretario generale del Consiglio supremo delle antichità (SCA) Mostafa Waziri.

Ha sottolineato che uno dei ritrovamenti più notevoli è il ritrovamento di statue in terracotta raffiguranti la divinità Iside-Afrodite adornate con corone di foglie, che rappresentano un’aggiunta significativa alla documentazione archeologica.

“Questa scoperta suggerisce che Al Bahnasa nasconde ancora numerosi segreti in attesa di essere svelati”, ha sottolineato Waziri.

Lo scavo ha portato alla luce anche mummie di epoca romana, alcune delle quali adornate con maschere funebri dorate e colorate. In una svolta intrigante, sono state trovate due mummie con lingue d’oro poste in bocca, una caratteristica distintiva conosciuta dall’epoca romana ad Al Bahnasa, ritenuta simboleggiare la conservazione del defunto.

“Il team ha scoperto parti di una struttura in rovina adornata con disegni accattivanti raffiguranti dettagli intricati di piante, viti e vari animali, fornendo preziose informazioni sulla vita quotidiana e sul significato culturale di Al Bahnasa nei tempi antichi”, ha spiegato Adel Okasah, capo della Dipartimento dell’Amministrazione Centrale per le Antichità del Medio Egitto.

Ha espresso entusiasmo per gli sforzi di scavo in corso, sottolineando che la dedizione e la competenza della missione promettono scoperte ancora più notevoli nelle stagioni a venire.

Nevine El- Aref

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