Il Cairo. Inaugurata in Egitto la più grande chiesa del Medio Oriente
«È un momento importante nella storia dell’Egitto, perché due anni fa dissi al papa Tawadros: l’anno prossimo celebreremo in una nuova Cattedrale. Lo abbiamo fatto a metà nel 2018, oggi lo facciamo pienamente». Accolto domenica scorsa da un applauso scrosciante e dallo sventolio delle bandiere nazionali nella nuova Cattedrale dei copti ortodossi dedicata alla Natività di Cristo, il presidente dell’Egitto Abdel al-Sisi ha rivendicato con orgoglio un’impresa sua e del governo.
La costruzione, appunto, della nuova imponente chiesa dei copti ortodossi in quella che sarà la nuova capitale amministrativa del Paese, una città a 45 km a est del Cairo e il cui completamento è previsto per il 2020. La Cattedrale è la più grande chiesa cristiana del Medio Oriente, capace di ospitare oltre 8.000 fedeli su uno spazio di 63mila metri quadrati.
Al-Sisi aveva pronunciato quella promessa dopo che l’Egitto nel 2017 era stato brutalmente scosso dal doppio attentato kamikaze nella chiesa copta di San Marco ad Alessandria e nella chiesa di San Giorgio a Tanta. Una ferita a quell’unità del Paese che resta per il leader egiziano tra i principali valori da tutelare, posto che le minacce alla minoranza cristiana da parte di salafiti ed estremisti islamici sono tutt’altro che cessate. Solo sabato scorso un agente di polizia è morto mentre tentava di disinnescare una bomba nella chiesa copta a Nasr City. E imponenti sono state in tutto il Paese le misure di sicurezza per il Natale ortodosso.
Erigere un luogo di culto di tali dimensioni e in così poco tempo «sembrava impossibile», ha detto vicino ad al-Sisi il capo della Chiesa copta ortodossa Tawadros II, «noi abbiamo bisogno del pane che è cibo per i corpi » ha aggiunto, «ma anche le anime hanno bisogno del loro cibo e lo trovano in queste realizzazioni religiose e spirituali». «Questa occasione rappresenta un albero di amore piantato insieme, ma l’albero ha ancora bisogno di attenzione e di cura perché i suoi frutti possano raggiungere dall’Egitto il mondo intero» ha detto ancora al-Sisi.
Una scena all’insegna dell’unità anche perché in realtà l’inaugurazione di domenica è stata doppia: prima della dedicazione della Cattedrale è stata la volta dell’apertura ufficiale della moschea di Al-Fattah Al-Alim, costruita lì di fianco, la più grande del Paese. Presenti ad entrambi i momenti, oltre al presidente egiziano e a Tawadros II, anche il grande imam di al-Azhar, Ahmad Muhammad al-Tayyib, il presidente palestinese Mahmoud Abbas e numerosi diplomatici e rappresentanti delle istituzioni.
Andrea Galli – Avvenire.it