La Birra dell’Antico Egitto

Dall’inizio della storia d’Egitto la birra rivela la sua importanza sulle stele funerarie. Prima di tutti gli altri alimenti, il defunto desiderava avere pane e birra nella sua vita ultraterrena. Poiché poteva essere dimenticato dai posteri nel culto funerario, il proprietario della tomba faceva eseguire una stele funeraria su cui erano scritte le preghiere e i cibi: pronunciarli diveniva realtà e la sopravvivenza nell’aldilà era garantita.

Le prime stele menzionano parecchi tipi di birra delle quali non conosciamo sempre la composizione. Però, dalla IV dinastia in poi si trova sempre il termine

, che noi traduciamo ‘birra’, ma il cui significato esatto è ‘liquido’. Sappiamo che henqet è un liquido più o meno alcoolico che si ottiene da un miscuglio di pane e d’acqua, eventualmente aromatizzato con succo di datteri o di altro agente zuccherino.

Tra gli arredi funerari si trovano talvolta delle giare per birra 1 molto grandi, a fondo semisferico e con una larga bocca senza bordo, molto differenti dalle giare per vino. Poiché la birra era deperibile, si preferiva produrla giornalmente e il suo procedimento era riportato sulle pareti delle tombe a uso e consumo del defunto. Va detto inoltre che pane e birra erano una parte importante della dieta dell’antico Egitto e del salario di un operaio o di un artigiano. 

Pietro Testa

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