Egitto: via libera a 250 repliche tesori egizi per Viterbo

 

Il Direttore esecutivo dell’Unità per la produzione delle repliche presso il ministero delle Antichità egiziano, Amr El Tebie, ha confermato che – dopo aver ricevuto l’approvazione del Consiglio delle Antichità – il suo dipartimento “si sta attualmente preparando per l’esposizione” di circa 250 “riproduzioni antiche nella città di Viterbo”. Lo ha segnalato il sito del quotidiano Youm 7 in linea con altri media egiziani.

Il riferimento, implicito, è a un’iniziativa preannunciata nel novembre scorso dalla Società Italiana di Beneficenza (Sib), sponsor dell’iniziativa presentata come senza precedenti in Italia. Fonti della Sib hanno precisato l’esposizione repliche di tesori archeologici egizi si terrà il Palazzo dei Papi dal 24 giugno sino alla fine di ottobre (ma è possibile un prolungamento). Ad essere esposti in copie che si assicura saranno perfette, viene confermato che dovrebbero essere fra l’altro l’intero tesoro di Tutankhamon, con la sua celeberrima maschera mortuaria d’oro, lapislazzuli e paste vitree, il sarcofago e cocchio del faraone morto giovanissimo ma divenuto quintessenza dell’egittomania.

Il presidente della Sib, il filantropo siciliano Eugenio Benedetti Gaglio, a novembre aveva anticipato che dell’esposizione faranno parte anche otto Sfingi in perfetta replica marmorea di quelle del Viale Trionfale d’ingresso al gran tempio di Karnak a Luxor. Del tesoro di Tutankhamon verranno esposti pure il cofano coi vasi canopi, il celebre ‘tronetto’ faraonico, il grande ‘naos’ e la collezione dei gioielli regali.

Le riproduzioni, alla fine della mostra, saranno messe in vendita e in particolare per queste sfingi già tre cinque mesi fa c’era “una pioggia di richieste”, aveva rivelato il Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.

Benedetti ha riferito di aver “personalmente invitato all’inaugurazione il ministro delle Antichità di Egitto, Onorevole Khaled El Enany il quale ne ha accettato la possibilità”.

Si tratta di grandi pezzi molto costosi e alla portata quindi solo di aziende, istituzioni e facoltosi. Per coprire i costi dell’organizzazione, i visitatori potranno acquistare anche due-tremila repliche di oggetti di piccola dimensione, in esatta conformità agli originali estratti dalle tombe egizie, e tutti muniti di certificato di autenticità messi in vendita a prezzi speciali” dal ministero delle Antichità egiziano, aveva aggiunto l’ex-imprenditore.

L’aspetto economico, e’ stato già sottolineato dalla Fondazione, è però solo marginale: lo spirito dell’iniziativa è quello di rinnovare il legame fra Italia ed Egitto attraverso un’archeologia accessibile a quasi tutti e senza quindi dover per forza andare al Cairo per ammirare i reperti.

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