L’eclissi del faraone è la più antica.

NELLA terra di Canaan, più di 2.200 anni fa, gli ebrei guidati da Giosuè assistettero a un’eclissi di Sole nella “Terra promessa”, dopo l’esodo dall’Egitto. Secondo gli studiosi dell’Università di Cambridge si trova nella Bibbia la più antica testimonianza scritta di questo fenomeno. L’indagine ha permesso di datare con precisione l’evento, tramandato fino a noi da un passo dell’Antico testamento, e di fissare un nuovo paletto nella complicata datazione di uno dei regni più importanti dell’antico Egitto, quello del grande Ramsete II.

Il Sole e la Luna si fermarono. Il passo del libro di Giosuè (10:12–13) da cui sono partiti gli scienziati recita:

Giosuè disse al Signore sotto gli occhi di Israele:
«Sole, fermati in Gabaon
e tu, luna, sulla valle di Aialon».
Si fermò il sole
e la luna rimase immobile
finché il popolo non si vendicò dei nemici.

Questo passo è rimasto controverso per molti decenni. Già dall’inizio del ‘900 alcuni studiosi ipotizzarono che potesse trattarsi di una eclissi di Sole ma non erano ancora disponibili le tecnologie per poterlo verificare. È quello che ha fatto invece Sir Colin Humphreys, che ha firmato l’articolo pubblicato su Astronomy & Geophysics.

Humphreys e il collega W. Graeme Waddington hanno interpretato il termine ‘fermarsi’ in senso lato: “Un significato alternativo plausibile è che la Luna e il Sole smisero di fare quello che fanno di solito: cioè hanno smesso di brillare” si legge nella ricerca. Non restava che riavvolgere il tempo e cercare a quale fenomeno associare queste frasi: un’eclissi visibile dall’antica città di Gabaon attorno al 1.200 avanti Cristo, nel periodo in cui Giosuè succedette a Mosè alla guida degli ebrei, subito dopo l’arrivo in Palestina.

La ricerca ha portato alla conclusione che non si trattava di un’eclissi totale, ma di un’eclissi anulare: la Luna passa di fronte al Sole ma non lo oscura completamente, perché si trova troppo lontana dalla Terra, e attorno al disco nero si osserva un anello di fuoco. L’evento avvenne esattamente 3224 anni fa, il 30 ottobre 1207 a.C., e il percorso passava proprio sopra la terra di Canaan.

I complessi calcoli hanno dovuto tenere conto del fatto che in passato la velocità di rotazione della Terra era maggiore di adesso a causa dell’azione gravitazionale della Luna e di molti altri fattori tra cui i terremoti e lo spostamento di grandi masse d’acqua come le maree.

L’astronomia forense ha tentato numerose volte di ricostruire il cielo del passato, rintracciando negli scritti antichi le testimonianze di fenomeni astronomici accaduti anche migliaia di anni fa, dalla Cina alla Grecia, da Ugarit all’Odissea di Omero. Ma, almeno secondo quanto riporta lo studio di Cambridge, sono tutti fondati su indizi non conclusivi, dunque senza prove certe.

IL REGNO DEL GRANDE RAMSETE
A confermare che gli ebrei si trovavano nella terra di Canaan in quegli anni c’è il secondo indizio importante per questa ricerca. La stele del faraone Merneptah, figlio e successore del grande Ramsete II, incisa nel quinto anno del suo regno. L’iscrizione su un grande blocco di pietra, ora conservato al museo egizio del Cairo, narra delle vittorie di Merneptah nella terra di Canaan, dove sconfisse le genti di Israele.

Il regno di Merneptah durò circa dieci anni ma l’esatta datazione è incerta (dal 1213–1203 al 1204–1194 a.C.). Se l’eclissi di cui ora si conosce la data si verificò entro il suo quinto anno di regno, probabilmente dal secondo al quarto, è l’assunto di Humphreys e Waddington, allora si può desumere che Merneptah regnò dal 1210/1209 fino al 1200/1199 (±1 anno). Un semplice calcolo che permette di datare con più precisione anche il regno di Ramsete II, il più grande e celebrato faraone di tutti i tempi, sovrano d’Egitto per 66 anni, dal 1276 al 1210 a.C. con un’incertezza di appena un anno.

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